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La nostra storia

Indice:

Cenni storici – Sezione Liceo Artistico

Il primo nucleo dell’Istituto Statale d’Arte di Palermo è da ricercarsi nell’Istituto d’Educazione all’Arte, fondato a Palermo nel 1884 dallo scultore palermitano Vincenzo Ragusa, che ne tenne anche la direzione e dove, nei primi anni, la moglie pittrice giapponese Otama Kiyohara fu docente della sezione femminile.

Nel 1887 la scuola comunale si trasformò in Regia Scuola superiore d’Arti applicate all’Industria1, alle dipendenze del Ministero dell’Agricoltura e dell’Industria e Commercio, ed ebbe ubicazione in Piazza Santa Cecilia nel Palazzo Airoldi. Sulla struttura della vecchia scuola, nello spirito delle nuove tendenze determinate dalla Rivoluzione industriale, prese corpo la nuova istituzione scolastica. Operavano in questo periodo, particolarmente fiorente sul piano economico e culturale grazie anche all’opera illuminata dei Florio, le industrie del mobile Ducrot e della ceramica Richard Ginori che attingevano artigiani qualificati proprio dagli allievi dell’Istituto.

Nel 1924 la struttura dell’Istituto fu scissa e da essa presero corpo da un lato l’Istituto Industriale e dall’altro il Regio Istituto d’Arte, passato quest’ultimo sotto la direzione del Ministero dell’Educazione Nazionale, sezione Antichità e Belle Arti. L’istituto, la cui sede era Palazzo Schiavuzzo in via Divisi nel centro storico della città, era costituito da due corsi:

  • Scuola d’Arte o corso inferiore, della durata di tre anni, alla fine del quale gli allievi conseguivano il diploma di Artiere, che li qualificava per un lavoro di tipo artigianale.
  • Istituto d’Arte o corso superiore, della durata di quattro anni, a cui si accedeva con la licenza della Scuola d’Arte o con il titolo di scuola media. Il titolo conseguito alla fine era quello di Capo d’Arte, che dava la possibilità di organizzare e dirigere un’industria artistica, oppure di accedere direttamente alla Regia Accademia di Belle Arti. Inoltre con questo titolo si poteva essere ammessi all’esame per l’abilitazione a perito Maestro d’Arte o all’Esame di Stato per l’abilitazione all’insegnamento. Il diploma del corso superiore consentiva l’accesso ad un biennio di perfezionamento chiamato Magistero d’Arte. Nel periodo tra le due guerre l’Istituto, ormai inserito a pieno titolo tra gli Istituti artistici di maggiore interesse nazionale, partecipò annualmente alle varie mostre d’artigianato ed ebbe un salone alla Quinta Triennale d’Arte decorativa moderna del 1933 di Milano (partecipazione premiata con medaglia d’argento), della quale sono ancora esistenti documenti bibliografici, nonché i numerosi manufatti esposti. L’Istituto fu molto attivo nelle vicende artistiche palermitane sino all’ultima guerra.

Nel 1960 il corso superiore dell’ormai Istituto Statale d’Arte da quadriennio venne ridotto a triennio, per uniformarlo alla miriade di scuole comunali trasformate da corsi con biennio a corsi con triennio.

Nel 1962, con la riforma della Scuola Media Unificata (12 dicembre 1962), venne abolito il corso inferiore e sostituito dalla Scuola media annessa, nella quale venne integrata l’area artistica con l’ampliamento dell’insegnamento di discipline pittoriche e l’inserimento delle discipline plastiche.

In seguito al terremoto del 1968, per i danni subiti dall’edificio, la sede dell’Istituto d’Arte venne temporaneamente spostata dallo Schiavuzzo in via Aquileia e poi in piazza Gen. Turba. La Scuola media fu fisicamente staccata dall’Istituto d’Arte dall’anno scolastico 1985-1986 perché, allargatosi il bacino d’utenza, necessitava di un numero d’aule superiori alla disponibilità dei locali di piazza Gen. Turba; sede provvisoria divenne un edificio di via G. Marinuzzi da dove si spostò nell’a.s. 1993/1994 per occupare la attuale sede di via Gen. Salemi, appositamente costruita. Nel 1970 la strutturazione del corso di studi dell’Istituto ha subito un’ulteriore trasformazione per essere uniformata all’istruzione superiore. Al corso superiore di tre anni è stato aggiunto un Biennio di sperimentazione3, portando la durata complessiva a cinque anni. Il triennio si concludeva con un esame conseguendo il titolo di Maestro d’Arte che dava accesso diretto ai corsi dell’Accademia di Belle Arti e al biennio di sperimentazione che, con l’Esame di maturità (oggi di Stato), rilasciava il diploma di Maturità d’Arte applicata. Tale struttura è rimasta invariata fino alla Riforma Gelmini del 2010. Negli anni Ottanta il Biennio di Magistero prese il connotato di Corso di perfezionamento (CO.PE) con il quale, oltre alle materie d’indirizzo artistico, venivano affrontati ambiti specifici dì aree affini alle sezioni proprie dell’Istituto. Oggi il CO.PE. non è attivato. Con decreto del C.S.A., Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, n°801/B22 Rep. V del 07.12.2005, l’Istituto Statale d’Arte è stato intitolato “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara” Con il DPR n°89 del 15.03.2010, a partire dalle prime classi dell’a.s. 2010-11, i percorsi di istruzione di Istituto d’arte previsti dall’ordinamento previgente sono confluiti nei percorsi del nuovo Liceo artistico così come delineato dal nuovo ordinamento. In sede di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2012-13, con D.A. n°806 del 06.03.12, la scuola media ex annessa è stata staccata e incorporata all’I.C. Antonio Ugo). In sede di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2013-14, con D.A. n°8 del 05.03.13, il Liceo Artistico – Istituto d’Arte è stato fuso assieme all’ITG Parlatore in un unico istituto di istruzione superiore (I.I.S. “V. Ragusa e O. Kiyohara – F. Parlatore).

Cenni storici – Sezione Istituto Tecnico

L’Istituto Tecnico per Geometri “F. Parlatore” fu fondato con decreto del 30 ottobre 1862 del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio. L’inaugurazione avvenne il 9 dicembre 1862 nel Palazzo Pretorio e la Scuola fu aperta il giorno successivo nel piano nobile del settecentesco palazzo Comitini di via Maqueda. Inizialmente comprendeva le sezioni: commerciale – amministrativa, agronomia e agricoltura, costruzione, meccanica e marina mercantile. Nell’a.s. 1864-65, in seguito ai nuovi programmi dell’insegnamento industriale e professionale emanati il 14 agosto 1864, le quattro sezioni si trasformarono nei seguenti corsi: Scuola riunita di agronomia e agrimensura, Scuola riunita di commercio ed amministrazione, Scuola riunita di meccanica e costruzioni, Scuola riunita di concia e rifinizione delle pelli.

Scomparve la sezione di meccanica e marina mercantile che fu restituita al regio Collegio nautico “Gioeni-Trabia”. Nell’agosto del 1868 assunse la denominazione di “Istituto industriale e professionale governativo” e la sua sede fu trasferita da Palazzo Comitini al Real Collegio Calasanzio. Con regolamento del 5 giugno 1869 esso fu dichiarato sede di esami per la patente di lingue estere. In conformità a quanto previsto dai nuovi programmi e regolamenti contenuti nel R.D. 21 settembre 1872, nell’istituto palermitano fu attivata la sezione fisico-matematica, mentre nel 1874 fu aperta anche la sezione industriale. Adattandosi al nuovo ordinamento, nel 1876 l’istituto contava cinque sezioni: fisico-matematica, commerciale, agrimensura, industriale, agronomia.

Nel 1882 il Collegio dei professori decise di intitolare l’istituto a Filippo Parlatore, insigne naturalista e botanico palermitano, e la proposta fu accolta e sancita con R.D. il 27 agosto 1883 dal re Umberto I. Già nell’anno scolastico 1885-86 il “Parlatore” era, per numero degli alunni, al quarto posto nella graduatoria degli istituti tecnici italiani, dopo Genova, Napoli e Milano, e il buon livello degli studi che i giovani vi realizzavano viene testimoniato da numerosi documenti. Nel 1887 gli uffici di presidenza e di segreteria, l’archivio, i gabinetti scientifici e alcuni corsi del “Parlatore” passarono al nuovo edificio costruito sull’area di risulta della demolizione di una parte del vecchio monastero di Montevergini, dove tuttora la scuola mantiene la sua sede centrale. L’Istituto Tecnico sin dal principio fu concepito nell’ottica di un più concreto nesso tra scuola e territorio, con indirizzi differenziati per le caratteristiche dell’economia locale, cosicché oltre che nell’ambito delle discipline teoriche, gli alunni del “Parlatore” furono protagonisti di felici esperienze nella pratica del lavoro, attraverso un’opportuna integrazione fra scuola e industria cittadina: gli allievi della sezione meccanica e costruzioni parteciparono ad esempio ad attività presso la grande Fonderia Oretea retta dalla società Florio. Dall’Istituto Parlatore nacquero diversi altri Istituti palermitani, quali il Ferrara, il Rutelli, il Cannizzaro.

È dall’anno scolastico 1964-65 che diventa esclusivamente tecnico per geometri, senza perdere quegli aspetti peculiari che gli hanno, nel tempo, fatto acquisire fama e che hanno conferito particolare prestigio ai suoi diplomati e fatto vincere anche premi di rilevanza nazionale.

In sede di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2013-14, con D.A. n°8 del 05.03.13, l’Istituto Tecnico per Geometri è stato fuso assieme al Liceo Artistico “V. Ragusa e O. Kiyohara” in un unico istituto di istruzione superiore (I.I.S. “V. Ragusa e O. Kiyohara – F. Parlatore).